Dunque non fa che diluviare e i pensieri si affollano: una di quelle serate da blog insomma. Più motivi per stare chiusi in casa, magari sul divano a farsi le coccole. Con un libro. Ecco, questo a me ha lasciato proprio il senso di coccola, di tenerezza e non perchè sia propriamente un libro che trasuda di dolcezza, anzi. E comunque non in toto. Però è avvolgente per quella sua schiettezza e profondità nel descrivere i sentimenti umani più comuni, per quella puntualità nel coglierne le sfumature meno piacevoli e un che di ironico nel momento giusto, capace di ristabilire le sorti quando lo spaccato si fa un tantino cupo. Ironia che poi diventa autoironia, come si conviene alle persone intelligenti ed inutile dirlo, l’autrice lo era, sicuramente molto.
Il consiglio del giorno, della notte anzi, è “Le piccole virtù” di Natalia Ginzburg: nata nel 1916, cresciuta a Torino, moglie in prime nozze di Leone Ginzburg di cui mantenne sempre il cognome, fu donna dalla grande personalità, una di quelle figure che ci si immagina come d’altri tempi, come capace di vivere solo in un altrove che non esiste più. Rileggo più passi del libro e sono nuovamente colpita dalla finezza psicologica della scrittrice, che stia parlando di amicizia, come della propria città, d’amore o di famiglia. E leggendolo ci si rende presto conto che le piccole virtù sono solo nel titolo, che è antifrastico come direbbero gli esperti, poichè le pagine sono costellate di grandi momenti, la cui attualità che ne risulta è confortante e insieme spiazzante.
“Per quanto riguarda l’educazione dei figli, penso che si debbano insegnare loro non le piccole virtù, ma le grandi. Non il risparmio, ma la generosità e l’indifferenza al denaro; non la prudenza, ma il coraggio e lo sprezzo del pericolo; non l’astuzia ma la schiettezza e l’amore alla verità; non la diplomazia, ma l’amore al prossimo e l’abnegazione; non il desiderio del successo, ma il desiderio di essere e di sapere. Di solito invece facciamo il contrario: ci affrettiamo ad insegnare il rispetto per le piccole virtù, fondando su di esse tutto il nostro sistema educativo. Scegliamo, in questo modo, la via più comoda: perchè le piccole virtù non racchiudono alcun pericolo materiale, e anzi tengono al riparo dai colpi della fortuna. Trascuriamo di insegnare le grandi virtù, e tuttavia le amiamo, e vorremmo che i nostri figli le avessero…”
(Natalia Ginzburg – “Le piccole virtù”)
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L’ironia e l’autoironia di Natalia sono le qualità che amo di più in lei, probabilmente quelle che l’hanno aiutata a vivere e a far sentire sempre la sua voce, scomoda e implacabile. Grazie per questo post e per aver descritto così bene una donna unica!
Juls, grazie a te! Mi fa piacere che ne condividi i contenuti: su figure come queste è anche facile sbagliarsi e non arrivare e coglierne la statura. Aspetto altri tuoi commenti e anche suggerimenti. A presto.
“Just Looking” by stereophonics
there’s things i want
there’s things i think i want
there’s things i’ve had
there’s things i wanna have
do i want the dreams
the ones we’re forced to see
do i want the perfect wife
the word perfect ain’t quite
right shopping every day
take it back the next break
they say the more you fly the more you risk your life
i’m just looking i’m not buying
i’m just looking
keeps me smiling
a house i seen
another coulda’ been
you drenched my head
and said what i said you said that
life is what you make of it
yet
most of us just fake
i’m just looking,
i’m not buying i’m just looking,
keeps me smiling
Già! Preferiamo insegnar loro a sopravvivere mediocremente piuttosto che a vivere pienamente. Con il sanissimo, folle, intendimento di preservarli dalle sofferenze del mondo…
p
Caro Andrea, non sono madre dunque non so ma cerco di immaginare e ispirarmi attraverso le parole di autori come questi. Che sia sanissimo e folle insieme comunque lo condivido pienamente! A presto.
“…the more you fly…the more you risk!” ( Stereophonics “perfect wife” )
Non la conoscevo… mi piace, un po’ la traduzione del nostrano “chi non risica non rosica”. Alla prossima