R-esistenza

Da un po’ di tempo a questa parte, da quando cioè provo a trattare le parole con una cura che prima non avevo, mi piace pensare che Resistenza sia la somma di “esistenza” più qualcos’altro. Coraggio forse, voglia, ardore, sete di vivere; magari sfacciataggine ed irriverenza. O ancora sensibilità portata all’estremo, ascolto, la somma dei cazzotti dati e quelli presi, tutti attorcigliati lì sul fondo dello stomaco. Quella scuola di vita parcheggiata nel tuo corpo che non ti servirà per niente ad evitarne altri.

O forse semplicemente si tratta di esistenza con una letterina in più che differenzia il vivere dal sopravvivere, sia quel che sia per ognuno. E la giornata del 25 aprile, a caccia di un significato più profondo che faccia della data una valenza capace di storicizzarsi, mi aiuta a ricordare come all’interno della categoria di “ognuno” ne esistono al mondo alcuni per cui ciò è più difficile che per noi, noi qui o noi altrove. Noi.

Ci sono per esempio venticinque donne a Tripoli che ogni giovedì pomeriggio si radunano per praticare yoga su una spiaggia, per un ritorno alla normalità dicono. Incuranti della minaccia dei terroristi, di un potenziale attacco dal mare; li esortano anzi a venire, perchè lì le troveranno. Più forti della storia del loro paese, più resistenti.

La notizia mi arriva da diverse parti: mi colpisce, la faccio mia. Da un lato mi ha ricordato immediatamente la vicenda de las Madres de Plaza de Mayo a Buenos Aires che in maniera analoga si ritrovano dalla fine degli anni settanta ogni giovedì pomeriggio per realizzare una protesta silenziosa contro la dittatura argentina, all’origine della scomparsa dei propri figli dissidenti, da quegli anni in avanti.

Dall’altra mi spinge a riflettere, di nuovo come ogni volta, sulla stranezza, la provvisorietà, la relatività di certi concetti. Una normalità che per qualcuno, per gruppi o popolazioni intere è rappresentata dalla resistenza. Mentre per altri è l’esatto opposto. Un’esistenza, un tratto di percorso,uno schizzo sul foglio.

La differenza tra due universi che si toccano a volte sta tutta intera in una lettera.

Riflessioni che resistono, in libertà.

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